Metodo

Il metodo di lavoro a cui ci ispiriamo è detto “metodo gentile”.

Il metodo gentile può essere definito con questa formula: rinforzo positivo e punizione negativa. Semplicemente, si tratta di selezionare e premiare i comportamenti corretti che ogni cane emette. Naturalmente, a volte si renderà necessario correggere il cane: ciò, però, deve avvenire esclusivamente con la giusta tempistica e senza che vi siano punizioni corporali, inutili e dannose.

Il vantaggio più immediatamente apprezzabile da chi opera con il rinforzo positivo (e cioè premiando il cane) è che il nostro amico peloso si mostrerà ben desideroso di lavorare con noi: sarà molto più attento a noi e ai nostri comandi, più disposto a collaborare con il padrone… perché obbedire, ora, non è un dovere, ma un piacere: ogni comportamento corretto lo porterà a conquistare dei premi, primo fra tutti la soddisfazione di vederci felici e orgogliosi di lui!

Dall’approccio zoo-antropologico, poi, abbiamo ereditato l’idea che ciò che veramente conta nel binomio cane-padrone è la relazione che i due riescono a costruire insieme. Perché ci possa essere affiatamento, comprensione reciproca e vicendevole rispetto è necessario conoscere quali sono le esigenze fondamentali di un cane, capire i suoi modi di comunicare, e conquistarci la sua fiducia. Solo così potremo avere un cane capace, a sua volta, di ripettare noi, le nostre regole e le convenzioni che la società civile impone.

Se sapremo fare ciò, saremo già ben oltre la metà dell’opera…